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In questo testo l'autore ripropone, in una versione nuova, corretta e aggiornata, i risultati della sua trentennale ricerca. Seguendo l'insegnamento di Giuseppe Zigaina, ricompone la geniale vena artistica di Pier Paolo Pasolini e la conseguente proiezione verso il sacrificio esibito. L'amore nei riguardi della madre, contrapposto al sentimento lacerante nei confronti del padre, sfocia nel senso di colpa per l'omicidio del fratello Guido, trucidato da mano fraterna e nemica sui monti della Carnia. Il dolore insopportabile porta il poeta alla ricerca di una motivazione superiore che possa giustificare quanto verificatosi: la troverà facendo rifluire la sua esistenza nel passato per incontrare San Paolo. Questi diviene lo strumento pedagogico per affermare l'eversione della poesia pasoliniana, mediante l'organizzazione degli eventi che prepara la relativa trasumanizzazione. Il tutto grazie al corretto collegamento delle seguenti opere: Ostia e San Paolo. Connesse, nella realtà, da quella fine violenta - nello sterro desolato di Ostia - che illumina i passi maggiormente significativi della poliedrica attività culturale di Pasolini, in modo tale che lo scandalo di quel corpo violato continui a lampeggiare sulla nostra società, in attesa di essere definitivamente compreso.